Quali sono i vantaggi di un'azienda senza manager?

Filosofia No Manager: una transizione necessaria

Michele Minazzato
Michele Minazzato06-03-2023
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“Come vedresti un’azienda senza manager?”

Di fronte a questa visione, solitamente le persone hanno due reazioni opposte.

“Sembra fantastico! Come funziona?”

Oppure 

“Assolutamente no, non può funzionare.”

E se un approccio No Manager all'organizzazione dell'azienda fosse un’evoluzione fisiologica?

Cosa si intende per approccio No Manager

Il concetto di No Manager indica un’organizzazione aziendale non verticale ma orizzontale, in cui il lavoro del team non è gestito da figure “al di sopra” del team ma viene autogestito dal team stesso.

Si tratta di un argomento tutt’altro che nuovo. Al contrario, se ne parla da decine d’anni e si possono citare alcuni casi emblematici. Tra tutti, quello di GitHub è forse uno dei più conosciuti. 

GitHub è una startup della Silicon Valley fondata nel 2008 e organizzata secondo una gerarchia orizzontale, restando quindi senza figure manageriali fino al 2014; a riprova che l’azienda funzionava a dovere, in pochi anni GitHub è cresciuta fino ad essere acquisita nel 2018 per 7.5 miliardi di dollari.

L’esempio di GitHub, come altre esperienze e tentativi fatti nel corso degli anni, portano oggi a considerazioni più moderne sul ruolo del manager.

Cosa ci resta dei manager

Anche nel contesto di un’azienda orientata all’approccio No Manager, sarebbe sbagliato dire che i manager non siano più necessari.
Tuttavia, la concezione tradizionale del manager in una struttura militaresca e verticale non ha più senso. Più ancora, non ha senso il micromanagement, lo stile manageriale per cui vi è un controllo minuzioso sul lavoro del dipendente subordinato.

Al contrario, il manager diventa il coordinatore di un gruppo di persone che hanno obiettivi, strumenti e background culturali allineati, e che sono quindi legati da una stessa filosofia.
Per tutte le aziende che abbracciano la filosofia Agile si tratta di un modello assolutamente naturale: al team viene data la possibilità di autodeterminarsi e di scegliere una o due figure - solitamente legate al prodotto e all’organizzazione del team - che aiutino il team a raggiungere gli obiettivi prefissi.

Evoluzione del modello tradizionale

L’evoluzione verso modelli No Manager si inserisce nella transizione dalla industrial economy alla creative economy. In questa transizione il modello secondo cui i manager hanno potere decisionale sui lavoratori, tipicamente con un background culturale più basso, risulta inefficace.

Oggi, invece, la capacità produttiva di un team si basa sulla consapevolezza che “fare” e “capire” non sono due momenti distinti: c’è quindi l’esigenza che i vari membri del team mettano a disposizione il proprio know-how, le proprie skill e anche il proprio vissuto.

In questo scenario, il coordinatore non può più essere il manager vecchio stile che conosce ogni aspetto dei processi dell’azienda e dei dettagli tecnici operativi, semplicemente perché questo non è più possibile. Al contrario, non deve conoscere i dettagli delle attività svolte ma creare un ritmo “armonico” nel portare risultati con regolarità, anche ascoltando le indicazioni del team stesso.

Efficienza e benessere

Sarebbe sbagliato associare la filosofia No Manager a visioni di caos e disorganizzazione. 
Ma al contempo, non dobbiamo nemmeno immaginare che questa filosofia preveda un modello unico: l’evoluzione deve sempre basarsi sulle caratteristiche dell’azienda e sulla direzione che questa vuole prendere.

Volendo identificare dei tratti di base a questo approccio, possiamo tuttavia citare:

Al di là di definizioni e buzzword, la filosofia No Manager è un altro passo verso un’organizzazione aziendale orientata all’efficienza e al benessere delle persone, in cui ci sia sempre meno spazio per attività a scarso valore.

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